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Il soldato che dipingeva la pace 

10 settembre 2023- 25 febbraio 2024

«L’arte più forte della guerra». È il titolo del viaggio che il Museo dell’Opera del Duomo di Prato
intende intraprendere ospitando due mostre, più un ricco programma di attività collaterali, dedicate
alla ricerca della pace durante la seconda guerra mondiale.


La prima si intitola «Il soldato che dipingeva la pace» e sarà visitabile da Domenica 10 Settembre; l’altra, in programma a partire dal mese di marzo 2024, è dedicata al racconto della messa in sicurezza e della distruzione di chiese e del patrimonio artistico di Prato durante i bombardamenti sulla città.


«In questo anno il Museo dell’Opera del Duomo vuole creare un dialogo tra le opere della
collezione permanente e testimonianze visive, in gran parte inedite, che possano raccontare storie
portatrici del valore universale della pace», spiega Veronica Bartoletti, direttrice dei Musei
Diocesani di Prato.


«Il soldato che dipingeva la pace». Quando arrivò in Italia come soldato volontario, James Donald
Orr era un giovane pittore sudafricano. Era il 1944, decise di arruolarsi nell’esercito e fu inviato a
prendere parte alla liberazione del nostro Paese. Attraversò la penisola da sud a nord, da Taranto al
Lago Maggiore, passando per la Toscana e sostò per ben otto mesi a Prato, dove strinse amicizia
con molte famiglie, tra queste si ricordano i Rindi, i Bardazzi e i Bacci. Con sé aveva un diario, nel
quale fissava pensieri e avvenimenti della giornata appena trascorsa, e dei cartoncini, formato
tascabile, sui quali ha dipinto con la tecnica dell’acquerello paesaggi e momenti di vita.
«Al contrario di quanto si possa pensare – afferma la direttrice Bartoletti – le testimonianze lasciate
da questo soldato, non descrivono le atrocità di guerra, ma spaziano su scenari legati alla
quotidianità e alla bellezza dei luoghi da lui visitati. Tra questi c’è anche Prato. Nei suoi dipinti si
percepisce l’amore per una terra nuova, la scoperta meravigliosa di colori e orizzonti mai visti fino
a quel momento».
Il diario e i dipinti, circa duecento (una trentina quelli in esposizione), fanno parte della collezione
del Museo Storico della Linea Gotica di Montemurlo e sono stati messi a disposizione del Museo
dell’Opera del Duomo per la realizzazione della mostra. «Le testimonianze visive spaziano dalla
rocca di Cerbaia alla villa del Palco – dice Giuseppe Aucello, direttore del Museo Storico della
Linea Gotica di Montemurlo –, poi ci sono la chiesa di santa Maria della Pietà, il borgo di Filettole,
le ville delle famiglie Rindi, Bardazzi e Bacci, il tabernacolo del Podere Murato e anche il ritratto di
alcuni partigiani della zona. Il viaggio prosegue poi fino al nord Italia toccando la rocca di Angera,
Lecco, Cremona, Milano e il Lago Maggiore. Un percorso umano significante e pieno di dettagli
che traspaiono sia dal diario che dalle pitture».

La mostra, curata da Veronica Bartoletti e Giuseppe Aucello, è promossa da Esposizione Storica
Permanente – Linea Gotica di Montemurlo e Musei Diocesani, con il patrocinio di Comune di Prato,
Comune di Montemurlo, Provincia di Prato e Regione Toscana e sarà visitabile nei seguenti giorni e orari:
lunedì chiuso; martedì-sabato dalle 10.00 alle 17.00; domenica dalle 13 alle 17.

Per scoprire la mostra insieme alla Direttrice dei Musei Diocesani, Veronica Bartoletti, di seguito le visite in programma:
– Domenica 17 settembre ore 15.30
– Domenica 15 ottobre ore 15.30
– Domenica 12 novembre ore 15.30
– Domenica 3 dicembre ore 15.30

(prenotazione obbligatoria: 057429339; musei.diocesani@diocesiprato.it)

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