La nuova carta offre i quattro musei della città a una tariffa vantaggiosa e con una formula speciale per gli under25.
Da oggi disponibile la Prato Card, il nuovo passepartout della città per un’immersione nella bellezza che dura 365 giorni l’anno.
Prato Card infatti è il biglietto unico a prezzo agevolato che consente la visita tutto l’anno ai principali musei della città: Musei Diocesani, Museo di Palazzo Pretorio, Museo del Tessuto, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. La carta è nominale, si acquista nelle biglietterie dei musei aderenti e si rivolge a quanti vivono la città perché ci abitano, ci lavorano, o la possono frequentare facilmente perché vivono in Toscana e possono godere della sua proposta culturale più volte l’anno. Prato Card infatti, consente di accedere ai musei aderenti anche tutti i giorni, anche solo per ammirare un’opera o trascorrere qualche ora immersi nell’arte nel proprio museo del cuore.
L’offerta si articola su due proposte differenti:
Prato Card 365 (20 euro) è un abbonamento per i musei della città; ha la durata di un anno e permette l’accesso ai percorsi permanenti dei musei, escluse le mostre temporanee e gli eventi con bigliettazione dedicata; dà diritto, inoltre, al biglietto ridotto alle mostre temporanee e agli eventi con bigliettazione dedicata, al biglietto ridotto per un accompagnatore e a uno sconto nei bookshop;
Prato Card Young (10 euro), pensata per favorire l’accesso ai musei per i giovani fino a 25 anni che vivono la città tra scuole e biblioteca, alla ricerca continua di spazi di identità e socialità; offre le stesse opportunità della Prato Card 365, ma con un prezzo ulteriormente scontato per favorire gli under 25, che potranno così con soli dieci euro l’anno: accedere sempre ai percorsi permanenti dei musei, ottenere un biglietto ridotto per accedere alle mostre temporanee e agli eventi con bigliettazione dedicata, avere il biglietto ridotto per un accompagnatore e lo sconto nei bookshop.
La carta rappresenta inoltre un modo per manifestare un gesto d’amore verso la città, partecipando in maniera attiva alla sua vita culturale, prendendosi cura del suo patrimonio e diventando, in qualche modo, ambasciatori della bellezza di Prato!
Numerosi studi hanno confermato lo stretto rapporto tra benessere e cultura, mettendo in luce come i due elementi siano strettamente legati. Secondo una ricerca realizzata dall’University College London e pubblicata nel 2019 dal British Medical Journal e ripresa dal sito italiano Finestre sull’Arte, l’aspettativa di vita di coloro che visitano musei aumenta rispetto alla media: quanti visitano un museo o si recano ad almeno un evento culturale all’anno vedono il rischio di morte precoce ridotto del 14%. Inoltre più si partecipa, più il rischio scende: chi frequenta eventi d’arte con maggiore frequenza (mensilmente o più) ha un rischio che si abbassa fino al 31%.
Prato Card è disponibile anche nel nuovo formato 4 giorni e Family, per venire incontro alle esigenze dei viaggiatori alla scoperta della città:
Prato Card 4 (16 euro) è pensata per i singoli visitatori e ha la durata di 4 giorni; dà diritto a un accesso per museo, comprensivo delle mostre temporanee, e a uno sconto nei bookshop;
Prato Card Family (28 euro), per la famiglia (2 adulti + figli fino a 14 anni) è un biglietto unico per accedere a tutti i musei della città con un prezzo accessibile; dura 4 giorni e dà diritto a un accesso per museo per 2 adulti e i figli under 14, comprensivo delle mostre temporanee, e a uno sconto nei bookshop.
I servizi della Prato Card si arricchiranno nei prossimi mesi, offrendo altri vantaggi ai possessori, perché l’esperienza a Prato non si fermi alla visita al museo, ma tocchi tutta la città nei diversi momenti della giornata, come quello della pausa al ristorante o dell’acquisto di prodotti tipici prima del rientro a casa.
Prato Card è un progetto realizzato con il contributo della Regione Toscana tramite il bando Sistemi Museali 2023.
«La gente di solito va nei musei e guarda
quattrocento quadri in un’ora e mezza.
Torna con dei piedi gonfi così e va alla ricerca di una
Coca-Cola tiepida per dimenticare l’esperimento.
I luoghi dove stanno i quadri si chiamano pinacoteche,
come esistono i luoghi dove stanno i libri che si chiamano biblioteche.
Nessuno va in biblioteca e legge tutti i libri.
Uno che va in una pinacoteca, in un museo,
dovrebbe andare a vedere due quadri.
All’inizio, a mio parere, addirittura uno solo.
Quello che l’ha fatto il quadro spesso ci ha messo due anni a farlo.
Cosa mi dà il diritto a me di guardarlo in venticinque secondi?
Quando erano in Chiesa, la gente li vedeva
da quando nasceva a quando moriva: tutta la vita.
E adesso deve vederlo in un minuto
mentre sta correndo al quadro prossimo?».
Philippe Daverio
Per saperne di più www.prato-musei.it e sui siti dei musei aderenti all’iniziativa.