Chiostro romanico della Cattedrale (1165 circa).
Le undici arcatelle leggermente rialzate, profilate in serpentino, si raccordano tramite “stampelle” di gusto lombardo alle esili colonnine in marmo bianco e a quelle in serpentino verde, di forme più robuste (di lato al varco centrale e agli estremi del loggiato). Le colonne poggiano su un basamento ornato da un motivo a losanghe in serpentino e marmo bianco. Dalla cultura fiorentina derivano l’uso del marmo verde a sottolineare la parte strutturale (archetti e cornici), le fini tarsie nei pennacchi degli archi, e il linguaggio classicheggiante dei capitelli fogliati delle colonne minori. Invece i tre fantasiosi capitelli zoomorfi presso il varco centrale (in buona parte di ripristino), sono attribuiti all’interessante Maestro di Cabestany, nel Rossiglione (in Toscana restano sue opere a Sant’Antimo e San Casciano Val di Pesa). Il capitello corinzio in marmo bianco sulla colonna angolare di sinistra П romano, di epoca imperiale, mentre quello simile, all’opposto, П del XII secolo. Il secondo ordine del chiostro, su pilastrini ottagonali con capitelli a foglia d’acqua, fu realizzato nel 1428 in sostituzione di quello romanico.