l’incontro con fra filippo
Lucrezia Buti, nata nel 1435 da Francesco, cittadino fiorentino, era stata posta dalla famiglia nel monastero agostiniano di Santa Margherita a Prato dove, insieme alla sorella Spinetta, risulta “suora professa” fin dal 1454. E’ probabile che, morto il padre verso il 1450, le due ragazze fossero state costrette – come spesso accadeva – a prendere i voti dal fratello Antonio, rimasto a capo di una famiglia numerosa che comprendeva altre 11 persone solo tra fratelli e sorelle.
Nel monastero avviene il fatidico incontro con Fra Filippo, nominato all’inizio del 1456 Cappellano del Convento. Già ben noto per i suoi cedimenti al fascino femminile, il cinquantenne Lippi resta subito folgorato dalla “bellissima grazia ed aria” della giovane Lucrezia e convince le monache a lasciarla posare per la tavola che stava dipingendo per il loro altare. La Pala, oggi al Museo Civico di Prato, rappresenta ‘La Madonna che dà la Cintola a San Tommaso’ tra i Santi Gregorio e Agostino, Tobiolo con l’Angelo e Santa Margherita che presenta alla Vergine la committente, suor Bartolommea dei Bovacchiesi, all’epoca badessa del Convento. E’ probabile che il profilo della Santa Margherita, tanto ammirato da Gabriele D’Annunzio, sia proprio quello di Lucrezia, in seguito raffigurato in numerose Madonne del Lippi fra cui quella celeberrima degli Uffizi, la cosiddetta ‘Lippina’ (1465 ca.).
La vicenda amorosa, che tanto scalpore avrebbe provocato nei contemporanei, è ricordata dallo stesso Vasari: “E con questa occasione (del dipinto) innamoratosi maggiormente, fece poi tanto per via di mezzi e di pratiche, che egli sviò la Lucrezia dalle monache, e la menò via il giorno appunto ch’ella andava a veder mostrare la cintola di Nostra Donna, onorata reliquia di quel castello”. Lucrezia cioé sarebbe uscita dal convento per assistere, in mezzo alla folla, ad una delle periodiche ostensioni della Sacra Cintola e i due avrebbero approfittato dell’occasione per andare a vivere insieme nella casa di lui. Era il 1457.
Le cronache raccontano poi che anche la sorella Spinetta e altre tre suore avrebbero lasciato il Convento per trasferirsi nella casa del Lippi, ma sarebbero poi rientrate tutte nel monastero in seguito al grande scandalo suscitato, alla vergogna caduta sulle innocenti consorelle e alle pressioni dei familiari e della Curia.