area di scavo

L’Area di scavo, nella zona seminterrata, ricollega le varie sezioni del museo. L’intervento di scavo sotto l’atrio del Palazzo Vescovile – condotto dalla Soprintendenza archeologica per la Toscana – ha consentito di recuperare reperti ceramici dal periodo etrusco al XV secolo (in parte esposti nelle vetrine), che attestano l’antichissima frequentazione di quest’area anche prima della formazione dell’abitato longobardo. Nella sala sono poi visibili alcune strutture: le mura urbane del XII secolo, a nord, e precedenti a queste un pilastro in alberese, i resti di una capanna (X secolo) e di due fornacette (IX-X secolo), e una sepoltura del IX secolo coi resti di una donna, la più antica “pratese” finora rintracciata.

MANIFATTURA VOLTERRANA, frammenti di Kelebe etrusca, IV secolo A.C.

MANIFATTURA VOLTERRANA, frammenti di Kelebe etrusca, IV secolo A.C.

I frammenti ceramici più antichi reperiti nello scavo appartenevano a un ricco vaso da banchetto a doppia ansa (usato per attingere vino e acqua mescolati) di produzione volterrana, in ceramica a vernice nera. Questi resti collimano (come suggerisce la ricostruzione) con vari esemplari di Kelebe conservati nel Museo Archeologico di Volterra, e data l’importanza del manufatto attestano un alto livello di civiltà, facendo supporre la presenza di un insediamento nell’area, probabilmente collegato al grande centro individuato nella zona di Gonfienti.

maiolica raffigurante un cinghiale

MAIOLICHE

Nella zona che dall’area di scavo risale nella Sala della pittura del Quattrocento sono stati recuperati molti catini e vasellame del XV secolo, con varie Maioliche, come questa raffigurante un cinghiale, prodotta probabilmente a Bacchereto.

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