“la più eccellente di tutte le cose sue”
All’apice della notorietà, nel 1452 fra Filippo era stato incaricato dal Comune di Prato di affrescare la cappella maggiore della Pieve di Santo Stefano, l’attuale Duomo, dopo che l’Angelico aveva declinato l’offerta. Il notissimo ciclo con Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista – “la più eccellente di tutte le cose sue”, come rilevava il Vasari – fu condotto dal Lippi e dai collaboratori (tra i quali è documentato solo fra Diamante) dal 1452 al ’65, con lunghe pause derivanti da altri impegni e dalle complesse vicende sentimentali dell’artista.
Anche la bella vetrata della cappella, eseguita nel 1459 da Lorenzo da Pelago, fu disegnata dal Lippi; la lunetta mostra l’Assunta che dà la cintola a san Tommaso, mentre nei tre ordini sottostanti sono edicole con Santi (quelli dell’ultima fascia sono del 1871).