ROSSELLO FRANCHI (Firenze, 1377-1456) MATTEO TORELLI (Firenze, 1365-1442), Santo Stefano in trono, e angeli (1429-30), Corale D c. 48v.
All’interno del ricco fregio variopinto opera di Matteo Torelli, l’allievo e collaboratore di Lorenzo Monaco che eseguì la parte decorativa del corale, è il grande riquadro con Santo Stefano in trono, eseguito, come le altre miniature figurate (tra queste una notevole Natività), da Rossello Franchi, artista che si accostò allo Stile Internazionale, e fu capo di una fiorente bottega a Firenze.La scena mostra richiami a Gherardo Starnina e Lorenzo Monaco nella grafica eleganza e nella raffinatezza cromatica, ma risente anche del plasticismo del Ghiberti nella figura centrale. Sotto il riquadro è riccamente miniato dal Torelli l’Etenim, inizio dell’antifona per la festa di santo Stefano, patrono di Prato, mentre nel fregio sottostante il Franchi dipinse il profeta Zaccaria (che – come Stefano – fu lapidato).
Per la pieve di Santo Stefano Attavante decorò in quegli anni anche il Corale A, esposto nella sala insieme al Graduale C, miniato nel 1435 per la badia di San Fabiano a Prato da Meo di Frosino (allievo di Agnolo Gaddi).
BERNARDO HOLZMANN (notizie 1685-1728), Ostensorio (1715 circa)
L’originale ostensorio, di altissima qualità, fu realizzato in argento lavorato a fusione e sbalzo, e rame dorato. Su una base a campana rialzata da tre peducci a voluta posa il raffinato angiolotto inginocchiato, a tutto tondo, che sostiene la raggiera arricchita da nubi e cherubini. L’opera fu commissionata all’Holzmann prima del 1718, dai conti Bardi, per la chiesa di San Quirico di Vernio. L’artista, uno dei più celebri argentieri di Firenze, fu l’ultimo grande esecutore attivo nelle botteghe granducali, e operò per le più importanti chiese e famiglie fiorentine. L’Holzmann collaborò a lungo con Giovan Battista Foggini, al quale si deve probabilmente il disegno dell’elegante angelo che costituisce il fusto dell’ostensorio.