Genietto Frammento di sepolcro romano di epoca imperiale.
Nel chiostro romanico e zone adiacenti nel XII secolo furono riutilizzati vari resti lapidei del periodo romano, forse provenienti dal territorio pratese (oltre al descritto capitello corinzio, un frammento di fregio a ovoli orna la bifora sotto il loggiato). Tra questi frammenti è l’interessante puttino acefalo, resto di un sepolcro romano in marmo bianco, la cui parete posteriore venne adattata per scavarvi gli alloggiamenti di una tarsia in serpentino verde, nel pennacchio tra la seconda e la terza arcata del chiostrino (sostituito in loco da una copia). Altri resti, dal XII al XVII secolo (tra i quali il citato capitello del Maestro di Cabestany) sono collocati nei due vani dell’Antiquarium.